IL CUORE AL CENTRO

DELL'ESSERE 

 

di MARCO DE MATTEIS,

Osteopata D.O.

dicembre 2023

 

 

    Il Cuore e l'Essere: due termini tanto comuni quanto pieni di mistero e nei quali è racchiuso il senso della vita. Basta contemplarli con curiosità per comprendere quanto nella semplicità siano contenuti i valori essenziali e più elevati della natura umana.

 

    Il contenuto di questo articolo trae ispirazione ed è in parte tratto dagli scritti di Franklin Sills nei testi "Le basi della Biodinamica Craniosacrale". L'immagine adottata è presa in prestito da una pagina web di Scuola Craniosacrale La Marea.

 

    Il motivo per cui scelgo di trattare questa tematica è per via delle sue implicazioni profonde sia da un punto di vista somatico, riferito al microcosmo di ciascuno, sia da un punto di vista sociale, in riferimento al nostro macrocosmo. Personalmente mi affaccio al mio lavoro con la consapevolezza e l'intenzione di un contributo minimalista, tissutale, rivolto al benessere del singolo, per apportare dei miglioramenti ad una struttura meno materiale e più psico-energetica, con effetti massimalisti ossia rivolti a sistemi fisiologici più complessi che ci permettono di avere una vita di relazione maggiormente libera di esprimersi e capace di far fronte alle richieste e agli stress della vita quotidiana.

 

    Il cuore è un organo meraviglioso: il primo che durante lo sviluppo embrionale comincia a funzionare e quello che continuerà a funzionare fino al nostro ultimo respiro. La sua origine embriologica è eccezionale: è il solo organo che si forma al di fuori dello spazio del corpo. Nella 4° settimana dopo il concepimento, quando il corpo dell’embrione si ripiega in un tubo, il cuore primordiale si ripiega all’interno dello spazio del corpo con un movimento a spirale verso la linea mediana dell’embrione. Il processo di ripiegamento impiega tre giorni e durante questo periodo il cuore continua a crescere muovendosi a spirale verso la linea mediana dell’embrione e ripiegandosi per assumere la sua forma finale. La motilità del cuore riflette questo viaggio.

 

    L’essenza del nostro cuore si manifesta nell’amore e nella relazione: il cuore è il nostro centro spirituale e relazionale primario. Il cuore di una persona è aperto e viene riempito dalla gioia dell’amore e della gentilezza amorevole. Noi percepiamo e ci mettiamo in comunicazione con il nostro mondo relazionale dal nostro cuore.

   

    Tradotto nel linguaggio corporeo, se abbiamo bisogno di proteggere il nostro cuore e il centro del cuore il diaframma si contrae. Anche il pericardio si contrae così come i legamenti del pericardio che lo tengono sospeso alle vertebre toraciche. Come conseguenza potrebbero risultare un diaframma teso, una cavità e una gabbia toracica che si proteggono, un’area medio-toracica densa e compressa: il paziente potrebbe arrivare con un dolore e una compressione alle vertebre toraciche, un diaframma teso e un respiro corto, tutto questo collegato a tematiche più profonde centrate nel cuore che hanno generato il bisogno di proteggere il cuore da altro dolore.

 

    Da terapisti dobbiamo comprendere che nel momento in cui mettiamo la nostra mano sul cuore di una persona, siamo nella possibilità di entrare in contatto anche con sentimenti di tristezza, perdita, afflizione, bassa autostima, traumi prenatali e perinatali, traumi relazionali precoci e stati di stress relazionale sentiti nel cuore.

 

    Inoltre una forte influenza dettata dal bisogno di protezione del cuore si riflette anche sui polmoni: quando nella vita veniamo sopraffatti, il diaframma si contrae e si restringe, il respiro diventa limitato, la motilità dei polmoni si riduce. I polmoni, nel loro sviluppo embriologico, germogliano dalla trachea per cui una loro alterata motilità si riflette anche a questo livello. Si ricordi, poi, la relazione con la prima costa, la clavicola e le vertebre cervicali, così come, al di sotto, l’influenza del diaframma sui visceri addomino-pelvici

 

    Tutte queste relazioni, intese come interazioni sociali così come continuità tra strutture anatomiche, ci mostrano quanto interdipendenti siano elementi del nostro corpo anche apparentemente lontani tra loro e, analogamente, quanto la salute del sistema sociale dipenda anche dal ben-Essere di ciascun individuo. Per cui,,, abituiamoci a prenderci cura del nostro equilibrio e contribuiremo ad un equilibrio più grande!

 

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