NEVRALGIA DEL TRIGEMINO:

COSA PUO' FARE L'OSTEOPATA?

 

di MARCO DE MATTEIS, Osteopata D.O.

giugno 2021

 

 

 

    Un argomento “dolente” perché spesso poco noto e su cui c'è poca informazione. Il più delle volte senza soluzione se non quella di farmaci pesanti e, più di tutto, destinato a cronicizzare gravando sulle tasche e causando afflizione e sfiducia in chi si ritrova costretto a fare il giro degli “specialisti” alla ricerca di chi sappia dare una soluzione concreta.

 

    Ecco come il Netter, Atlante di Anatomia Fisiopatologia e Clinica, definisce la nevralgia del trigemino: “Puntate o fitte improvvise di dolore intenso e lancinante che si presentano a ondate o a raffiche di mitragliatrice sono il sintomo di una nevralgia trigeminale. Il dolore può colpire una qualsiasi branca del nervo trigemino ma è più comune nella branca mascellare (ala del naso, guancia, osso zigomatico, labbro superiore, denti superiori, gengiva superiore e palato) ed in quella mandibolare (denti inferiori, labbro inferiore, gengiva inferiore, mandibola e cute inferiore alla cavità buccale). Il dolore può essere scatenato dalla stimolazione di alcune zone sensibili, zone grilletto, della cute o della cavità buccale. Sebbene le tecniche radiografiche non riescano ad evidenziare la causa della nevralgia, spesso un’esplorazione chirurgica dimostra la presenza di un’ansa delle arterie cerebellari che va a comprimere le radici del nervo trigemino., soprattutto in soggetti dai sessant’anni in su.”

 

    Il nervo trigemino, che origina dal ponte (una struttura cerebrale), è costituito da tre grossi nervi sensitivi della faccia: oftalmico, mascellare, mandibolare.

 

    L’oftalmico entra nell’orbita per innervare palpebra superiore, cuoio capelluto, fronte, bulbo oculare, cavità nasale, ghiandola lacrimale e congiuntiva.

 

    Il mascellare è un nervo sensitivo puro, attraverso un decorso differente giunge anch’esso nell’orbita per innervare parte della dura madre, seno mascellare, radici dei denti premolari e molari mascellari, setto nasale, palpebra inferiore, naso, labbro superiore.

 

    Il nervo mandibolare contiene radici sia motorie sia sensitive. Innerva denti, gengiva della mandibola, cute della regione temporale, parte dell’orecchio esterno, parte inferiore della faccia, muscoli della masticazione, pavimento della bocca e parte della lingua.

 

    "La nevralgia del trigemino può essere scatenata o aggravata da disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, dalla rasatura o persino da apparecchi dentari non idonei… La disfunzione dei temporali, dello sfenoide, della mascella e della mandibola può portare a un’irritabilità del nervo trigemino e ai conseguenti sintomi. La nevralgia del trigemino può comparire in seguito a estrazione dentale."  (American Osteophatic Association, Fondamenti di medicina osteopatica).

 

    Da un punto di vista osteopatico andranno indagate localmente eventuali disfunzioni craniche delle ossa temporali, sfenoide, palatini, mascellari, mandibola.

 

    È importante escludere patologie tumorali dei nervi cranici o della base cranica (che comunque danno una sintomatologia differente), malattie vascolari, malattie degli occhi, del naso e dei seni paranasali, della cavità buccale, muscoloscheletriche della faccia. Una volta escluse patologie di interesse medico-chirurgico, gli stessi distretti possono essere interessati, localmente, da dei disturbi funzionali ossia con integrità di struttura ma alterazione della biomeccanica, del microcircolo e della funzionalità su cui può avere un certo successo il lavoro osteopatico.

 

    Ricordiamo che la medicina osteopatica indaga circa eventuali cause locali correlate alla sintomatologia, ma sulla base di quella che è la risposta dei tessuti ai test, quindi anche lavorando su zone apparentemente lontane dal problema avvertito soggettivamente dal paziente. Ed inoltre fa tutto questo mantenendo sempre l’attenzione all’unità funzionale della persona nella sua interezza. Ossia alla globalità del corpo e al suo modo di relazionarsi con l’ambiente circostante, di percepire e integrare gli stimoli provenienti dagli ambienti intra ed extracorporei.

 

    A questo punto non posso tralasciare quella che è la definizione di nevralgia data da Claudia Rainville nel suo libro Metamedicina: “La nevralgia è un dolore acuto, intenso, con fitte che seguono il percorso dei nervi sensitivi o misti. Questo dolore è accompagnato dal formicolio e calo della sensibilità lungo questo percorso. La nevralgia può essere collegata a un’emozione che non vogliamo provare: restiamo chiusi nella nostra mente per tentare di renderci insensibili a ciò che può ferire la nostra sensibilità.”

 

    Possa questa mia breve analisi essere un piccolo supporto per coloro che soffrono di questo disturbo affinchè possano affrontare il percorso verso la salute con maggior serenità e consapevolezza.

 

Scrivi commento

Commenti: 0